Milano, 13 agosto 2011


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Alcune considerazioni liminari

1. Volere bene alla persona sbagliata è una gran rottura di scatole. Esserne consapevoli anche peggio.
2. Se un demente rischia di tirarti sotto sulle strisce pedonali, quasi certamente guida una Golf (da qualche anno vanno forte anche le A3, le Smart e le Mini Cooper, meglio se con autista provvisto/a di occhiali Carrera e cappellino di Luis Vuitton).
3. La Lonely Planet dovrebbe sentirsi moralmente tenuta a scrivere in quarta di copertina che a Milano, in estate, non ci si viene. Chiusi i locali, sbarrati i negozi, in vacanza le modelle: turisti, sù, sciamate da un’altra parte e lasciateci la città vuota almeno dieci giorni all’anno.
4. In via Vigevano oggi ho visto due donne velate. Per un istante, un secondo di pura gioia, mi è sembrato di essere ancora a Ramallah (d’altra parte, sono l’unica italiana rimasta nel quartiere e avevo appena corso dieci chilometri: la mancanza di lucidità è giustificabile). Ritornata al presente, ho comunque avuto un momento di felicità, illudendomi di vivere davvero in un posto multiculturale, e non nella sua versione glamour a uso degli alternowell del vicinato.
Il velo è una delle questioni su cui in Italia si consuma la più becera appropriazione indebita della religione da parte della politica strumentale, partigiana e ignorante. Ovviamente, in nome della libertà.

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